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L'ostinato silenzio delle stelle di Massimiliano Malerba

La Redazione Ghost segnala L'ostinato silenzio delle stelle di Massimiliano Malerba, pubblicato da Wild Boar.

L'ostinato silenzio delle stelle raccoglie nove racconti fantastici e di fantascienza, scritti da Massimiliano Malerba: ingegnere aerospaziale, quarantacinque anni, è uno degli autori che più si è distinto nell'ambito del Trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico (uno dei maggiori premi letterari italiani del settore, organizzato dall'associazione RiLL, e a cui partecipano oltre duecento testi all´anno).
I nove racconti de L'ostinato silenzio delle stelle sono fortemente basati sui dialoghi e l'introspezione: l'azione c´è, ma è in secondo piano rispetto alla caratterizzazione dei personaggi, e delle loro sensazioni. Per questo, sono storie dal forte carico emozionale: è davvero facile per i lettori ritrovarsi in protagonisti tanto veri.
Un tema centrale in molti racconti sono i viaggi nello spazio e nel tempo. Fra questi, anche quello che dà il titolo al volume: un viaggio nello spazio profondo, di cui viene narrato un momento, situato nell'estremo futuro rispetto al tempo del lettore.
L’ostinato silenzio delle stelle, che è sia il titolo dell’antologia sia di uno dei racconti, è una buona sintesi di un altro tema ricorrente: non c’è Destino, né Fato, l’universo tutto intorno è vuoto, silente. I personaggi si affannano nelle loro vite, e le stelle stanno a guardare. Niente più.
Questo non nega spazio all’umanità, perché i protagonisti sono uomini in carne ed ossa, se non addirittura “buoni” o “giusti”, e così i loro gesti. Inoltre, in queste storie è forte la carica emozionale, perché è facile per i lettori ritrovarsi in protagonisti tanto veri, o partecipare dei loro drammi.
L’antologia è comunque molto varia, da un punto di vista di toni e di trame.
Ecco quindi una storia surreale e lieve come L’uomo lunare (piccolo omaggio alla romanità e al Rione Monti), una satira di certe dinamiche aziendali contemporanee (Il colloquio di lavoro) o, ancora, un classico della narrativa fantascientifica: il racconto basato su viaggi o paradossi temporali (L’ombra; Nella notte assetata e Corrispondenze).
L´associazione RiLL ha scelto Corrispondenze per un esperimento di scrittura collettiva: sette autori (e autrici), scelti fra quelli che più si sono distinti al Trofeo RiLL, hanno rielaborato il racconto originale di Massimiliano Malerba, alternandosi nella ri-scrittura dei vari capitoli, creando così una storia del tutto diversa (che ora RiLL sta pubblicando a puntate, sul sito associativo).
Corrispondenze è il racconto dell'amicizia fra due ragazzi di provincia che cominciano a pensare alla loro vita futura, che forse li porterà lontano dal loro piccolo paese. Ma Corrispondenze è anche una storia di viaggi nel tempo, seppure nessuna persona viaggi davvero da un'epoca all'altra (la macchina del tempo trasporta "solo" delle lettere, da cui il titolo del racconto).


L'ostinato silenzio delle stelle è disponibile su Amazon, Delos Store, Satellite Libri e presso RiLL. Inoltre, in formato e-book, nel Kindle Store di Amazon.

Per ulteriori informazioni sul Racconto Collettivo Corrispondenze:
www.rill.it/?q=node/795

L'AUTORE

Massimiliano Malerba è nato nel 1971 ad Arpino (Frosinone).
Ingegnere aerospaziale, attualmente vive a Roma, dove lavora nel campo dell’Air Transport Industry.
Da sempre affascinato dalla letteratura fantastica e fantascientifica, da alcuni anni scrive racconti, con i quali è stato premiato in diversi concorsi. Ha vinto il XVII Trofeo RiLL con Il Funzionario, ottenendo in altre edizioni importanti piazzamenti (secondo nel 2015, terzo nel 2014, quarto nel 2009). È stato inoltre fra gli autori premiati di SFIDA (altro concorso bandito da RiLL) nel 2011, 2013, 2015 e 2016.
Nel novembre 2013 RiLL ha curato l’antologia L’ostinato silenzio delle stelle (ed. Wild Boar), che propone nove suoi racconti, di cui sei inediti.

L'ostinato silenzio delle stelle
Autore: Massimiliano Malerba
Editore: Wild Boar
Collana: Memorie dal Futuro vol. 3
Prezzo di copertina: versione cartacea € 8,10, versione ebook € 3,99

Tears of fire - Primo singolo per i Family Business

Tears of fire è il primo singolo dei Family Business tratto dal disco d'esordio Family Weakness ed è tutt'altro che la solita canzone d'amore! Il video, infatti, è un notevole lavoro di animazione grafica, realizzato da Filippo Morini, che vede come protagonisti Alessandro e Carolina (i due membri dei Family Business), in una rappresentazione comica e ironica della loro relazione.
Il testo del brano stesso Tears of fire è strutturato come una litigata al telefono tra i due in cui si intervallano, nell' incoerenza più assoluta, frasi di odio e d'amore..un riassunto perfetto, in chiave ironica, della vita di coppia dei Family Business.
Link al video: https://www.youtube.com/watch?v=rWN0phRSZJ0
 
I Family Business sono un duo acustico sul palco e una coppia nella vita di tutti i giorni. A settembre 2016, quasi per gioco, pubblicano su Facebook il primo video di una cover riarrangiata con chitarra voce e loop station e, visto il grande riscontro che questo primo esperimento ha avuto, decidono di affrontare più seriamente la cosa, postando con regolarità dei video sulla loro pagina.
Oltre alla forte attività live che ne è conseguita, hanno cominciato a dedicarsi alla stesura di brani inediti che saranno contenuti nel loro disco d'esordio intitolato Family Weakness, le cui spese di realizzazione sono state totalmente sostenute dalle donazioni derivanti da una campagna di crowdfounding. Ultimamente hanno anche intrapreso l'avventura come buskers (artisti di strada) col fine di promuovere la loro musica, senza filtri, in tutte le piazze di Italia.
Credits:
Artista: Family Business
Disegni e animazioni: Filippo Morini
Testo e Musica: Family Business (Alessandro Tuvo)
Produzione: Andrea Fusini presso il Fusix sudio

Weblinks:

Blues di Sergio Toppi

La Redazione Ghost segnala Blues di Sergio Toppi, pubblicato da Nicola Pesce Editore.

Il maestro ci fa risalire alle radici del blues alla fine del diciannovesimo secolo, quando il voodoo e la musica mostravano molti punti in comune, tanto da sembrar suonare la stessa partitura.
Un volume che ha una caratteristica inverosimile: contiene una storia di Toppi che è completamente inedita in Italia!
Il volume infatti è costituito da due storie sul “Blues”:
- la prima, che dà il titolo al volume, ci racconta le vicissitudini di un sassofonista nero che riesce
con la sua musica a redimere alcuni malviventi mafiosi;
- la seconda, L’Erede, era stata realizzata nel 2007 dal maestro per un editore francese. Appare in Italia per la prima volta con il lettering di Sergio Toppi.
Ogni singola tavola è un capolavoro a sé stante. Lo stile del maestro aveva raggiunto la sua piena maturità.

L'AUTORE

Sergio Toppi (1932-2012) esordisce negli anni Cinquanta nel mondo dell'illustrazione lavorando per la UTET e collaborando con gli studi d'animazione Pagot. Negli anni Sessanta inizia a realizzare fumetti disegnando per il Corriere dei Piccoli, poi Corriere dei Ragazzi. Dal 1974 lavora anche per il Messaggero dei Ragazzi con grande libertà di espressione e sperimentazione. Durante questa collaborazione il suo stile si personalizza diventando inconfondibile e stravolgendo alcuni dei canoni grafici del racconto per immagini (Sharaz-de e Il Collezionista sono due tra gli innumerevoli esempi del suo stile originale). Inizia un periodo fitto di collaborazioni: Sgt. Kirk, Linus, Alter Alter, Il Giornalino, Il Mago, Corto Maltese, L'Eternauta, Comic Art, Ken Parker. Ha collaborato con la Larousse in Francia e con la Planeta De Agostini in Spagna, successivamente con Sergio Bonelli Editore e con la Casa Editrice Astorina. Nel corso della sua carriera ha ricevuto importanti riconoscimenti come nel 1975 il premio Yellow Kid, nel 1992 i premi Caran D'Ache e A.N.A.F.I. e nel 2005 il Premio Micheluzzi. Sergio Toppi si dedica, oltre che al fumetto, all’illustrazione; i suoi lavori vengono pubblicati da varie case editrici, in Italia e all’Estero. Negli ultimi anni ha collaborato con le Edizioni Crapapelada realizzando illustrazioni per diverse opere e scrivendone spesso i testi.

Blues
Autore: Sergio Toppi
Editore: Nicola Pesce
Codice ISBN: 9788888893945
Prezzo di copertina: € 14,90

Più in alto - Primo singolo per Gio Evan

Più in alto è il primo singolo con cui Gio Evan, già conoscuto come poeta, scrittore, umorista e performer, si presenta al mondo musicale. Uscito il 25 maggio per MArteLabel, è un brano che strizza l’occhio sia al mondo pop che a quello più indipendente.
Più in alto è un inno, un inno alla rivincita su se stessi e sugli altri, sulla capacità di credere nei propri talenti a discapito di chi cerca di trattenerci, di chi vorrebbe “farci scendere dalle nuvole”, tenerci in basso.
Gio Evan sceglie di presentarsi al grande pubblico con un brano che, volutamente, non parla d’amore, per dare vita ad un progetto, sì parallelo, ma di differente natura rispetto al percorso da poeta con cui si è fatto “ri-conoscere” negli ultimi anni.
Il pezzo si presta benissimo come una delle hit della prossima estate. Un pop fresco, con innesti di musica elettronica; non è però riconducibile al pop italiano classico, si avverte infatti una contaminazione del sottobosco artistico più indipendete. Un pezzo trasversale, che si apre al grande pubblico ma anche a quello più di nicchia.
Credits singolo:
Gio Evan: voce
Giampiero Mazzocchi: tastiere
Michele Mazzocchi: basso
Dicofone: fiati, elettronica
Il 18 maggio è uscito il suo ultimo libro Capita a volte che ti penso sempre, edito da Rizzoli. Terminato da poco il Sorprendermi Tour, con cui ha attraversato tutta la penisola, si prepara a ripartire il 16 giugno con un nuovo spettacolo, INOPIA. Accompagnato dalle musiche di Giampiero Mazzocchi, alla tastiera e alla fisarmonica, Gio interpreta e racconta la sua poesia passando per una rivoluzione lessicale.
BIOGRAFIA
Gio Evan cambia indirizzo ai luoghi comuni, sovverte il senso delle frasi fatte e dei modi di dire, obbligando il vocabolario alla sfida dell'improbabile. Lo spettacolo propone impegnative mescolanze verbali per provare quanti agganci lessicali vivono e aspettano di essere messi nuovamente in vita. Gio Evan a volte usa la poesia come scusante, per arrivare a spalancare le porte di un'immaginazione non violata e invitarci nel mondo del surreale, dell'incredibile, della meraviglia e della sorpresa. Il palco su cui si muove è asciutto e minimalista, lascia spazio sufficiente al vero protagonista: pensiero e poesia non pensata prima.
“Gio Evan non è altro che la movenza creativa della lingua, dove filosofia, umorismo, comicità, poesia e giochi di parole si alleano per esprimere la potenzialità di vivere molteplici vite” (Dr. Dino).
Gio Evan all’anagrafe Giovanni Giancaspro, nasce il 21 aprile 1988. Artista poliedrico, scrittore e poeta, filosofo, umorista, performer, cantautore e artista di strada.
Durante gli anni che vanno dal 2007 al 2014 intraprende viaggi che lo portano in India, in tutta Europa e in tutto il Sud America, con l'aiuto di una bicicletta. Comincia a studiare e vivere accanto a maestri e sciamani del posto, dai quali riceve iniziazioni sciamaniche e attivazioni al mondo vibrazionale e terapeutico. (In Argentina viene battezzato come “Gio Evan” da un Hopi).
Grazie a queste esperienze impara le sue arti, creandosi così una personalità molto forte e complessa. Si avvicina al surrealismo (da lui definito “sopra al reale”), al nonsense, al gioco sacro, alla parola-terapia e al lavoro sull’anima tramite le potenze dell'arte.
Nel 2008 scrive in India il suo primo libro “Il florilegio passato”, racconto che narra dei suoi viaggi, senza soldi né scarpe. Denota una forte ricerca spirituale e poetica visionaria mantenendo viva una sana comicità.
Nel 2012 e 2013 fonda “Le scarpe del vento”, progetto musicale dove scrive, canta e suona la chitarra.
Pubblica indipendentemente il suo primo disco "Cranioterapia", registrato in casa in qualità del tutto discutibile. Il genere è uno di quelli che non permette classificazioni. È un cantautorato onirico, accompagnato a tratti da armonie Blues.
Nel 2014 inizia due progetti per le strade francesi: “Gigantografie” e “Le poesie più piccole del mondo“.
Si tratta di attacchi poetici, un'esposizione artistica non autorizzata. Comincia a usare le città in cui si trova a passare come proprie mostre da visitare. Il progetto comincia a suscitare curiosità da parte di molti. Pubblica con Narcisuss il suo secondo libro e primo romanzo "La bella maniera".
Nel 2015 scrive e dirige "OH ISSA - Salvo per un cielo”; l’opera narra di un ipotetico dopo apocalisse e dei pochi superstiti, personaggi che risulteranno fondamentali per la salvezza dell’autore. Intrecci di parole e filosofie allegre caratterizzano lo stile unico dello spettacolo. Nello stesso anno pubblica con Narcisuss il suo terzo libro "Teorema di un salto", ragionatissime poesie metafisiche. Libro che suscita molto interesse da parte di critici e lettori.
Nel 2016 Miraggi Edizioni lo convince a firmare e a pubblicare il suo quarto libro "Passa a sorprendermi" confermandosi come poeta contemporaneo nella scena italiana. Nell'inverno stesso il successo dello spettacolo e le vendite del libro rendono Gio Evan il poeta contemporaneo vivente più seguito in Italia, successo notato subito da Rizzoli, che gli propone un contratto che Gio Evan non rifiuta.
A fine 2016 viene notato dall’etichetta MArteLabel e a inizio 2017 entra nel roster del marchio romano. Il 18 maggio esce il suo ultimo libro Capita a volte che ti penso spesso per Rizzoli e il 25 dello stesso mese il suo primo singolo musicale, più in alto prodotto da MArteLabel. il 16 giugno riparte in tour con un nuovo spettacolo INOPIA.

Broken Arrow - Primo videoclip di Someone

Broken Arrowè il primo videoclip ufficiale di Someone, giovane cantautore vigevanese d’adozione. Il brano, di genere alternative/indie pop, è tratto dall’EP “Lullabies For Amelia, un concept-album che tratta di un una ipotetica figlia a cui l’artista immagina di dedicare dei brani d’amore. Broken Arrow è stata scritta e composta da Someone, nome d’arte di Jacopo La Posta, e arrangiata da Marco Germani.
Il videoclip, realizzato da Elisa Collimedaglia, riprende il concept generale dell’EP: Someone interpreta il brano in una casa abbandonata e le scene di playback sono intervallate da immagini con oggetti che sono un rimando al titolo, come l’arco e la freccia spezzata appunto, oppure, a livello simbolico, ci riportano al mondo dell’infanzia, ai ricordi, alla solitudine e a un amore passato. L’atmosfera delicata e nostalgica è sottolineata anche dall’utilizzo del bianco e nero, che ci fa immergere in un sogno o in una vita passata, dando un’impronta di tristezza e malinconia. Il progetto è stato portato avanti nell’ambito dell’Associazione Culturale e Ricreativa After Life Music Dimension di Vigevano, che, come etichetta discografica indipendente, mira alla scoperta e al sostegno di nuovi talenti, supportandoli nella realizzazione di brani musicali e videoclip. Il video è presente su YouTube e su altre piattaforme video come Dailymotion, mentre l’album è pubblicato su tutti i portali di vendita digitale e streaming gratuito, come iTunes o Spotify.
In bilico fra cantautorato ed elettronica, Someone ha autoprodotto negli anni vario materiale sparso. Dopo aver calcato palchi di rilievo in Italia, Inghilterra e U.S.A. con la band I Am The Distance, ha pubblicato a Gennaio 2017 il nuovo E.P. solista "Lullabies for Amelia".
Credits:
Artista: Someone
Riprese/Montaggio: Elisa Collimedaglia
Testo e Musica: Someone (Jacopo La Posta)
Produzione singolo/Arrangiamenti: Someone, Marco Germani
Weblinks:
EP Lullabies For Amelia:
Streaming Spotify: https://goo.gl/FZefI9
Testo Broken Arrow
I'm feeling
like you're being cast away and still you love your storm
- soaking through your skin so cold, drowning you so deep - there's no return.
I'm leaving
everything I owe you right behind a wall of stone
- crowns to place upon your head, dust to bury you when you play dead.
A broken arrow is piercing my soul.
I'll have to follow your ghost through the door.
A day of sorrow - and now we both know.

Cosmo di Witold Gombrowicz

La Redazione Ghost segnala Cosmo di Witold Gombrowicz, pubblicato da Il Saggiatore.

Witold Gombrowicz è considerato uno dei maggiori scrittori europei del ventesimo secolo e il Saggiatore intraprende con Cosmo, qui proposto nella nuova traduzione di Vera Verdiani e con la curatela di Francesco Cataluccio, il progetto di ripubblicazione di tutte le sue opere.
Cosmo è il suo ultimo capolavoro, forse il più surreale e misterioso, il libro in cui la sua lucida ironia si scatena con maggior violenza e ironia.
In questo poliziesco visionario, due uomini arrancano nel solleone di una campagna polacca che ronza di canicola e insetti. Arrancano e arrancano, tra boschi neri di ombre, campi neri di terra, siepi nere di sterpi. Lungo la strada un passero penzola incapestrato al
ramo di un albero, con il becco aperto, nero di morte. È il primo indizio che apre un’improvvisata caccia all’enigmatico assassino, un’indagine sbalestrata e costellata di microcosmici indizi, messaggi che portano alla luce altre impiccagioni rituali, biascichii notturni e cabalistici oggetti disseminati, forse criminosamente o forse solo per caso, tra le stanze della dimessa pensione in cui i due decidono di sostare.
Cosmo è l’ultima perturbante storia raccontata da Witold Gombrowicz; la più violenta, ironica, oscura favola mai scritta dal visionario autore polacco, uno dei grandi maestri del Novecento. Un romanzo che coglie nell’atmosfera poliziesca gli smerigli filosofici di un’indagine sulla tragedia umana, i disperati tentativi di scovare un senso nei dettagli marginali dell’esistenza.

«Uno dei quattro o cinque libri più belli del Novecento è sicuramente
Cosmo di Witold Gombrowicz. È il libro di una vita e di
un’ossessione continua, regolare, spietata, qui rappresentata con
un’esattezza e una poesia che commuoverà gli ossessi di ogni
razza, e si farà ammirare dai non ossessi come un paesaggio
esotico o una di quelle decorazioni orientali in cui il testo è il
disegno.»
Michele Mari

L'AUTORE

Witold Gombrowicz è stato uno dei maggiori scrittori polacchi del Novecento. Tra i suoi libri tradotti in Italia citiamo Ferdydurke (1938), Trans-Atlantico (1953), Pornografia (1960).

Cosmo
Autore: Witold Gombrowicz
Editore: Il Saggiatore
Collana: La Cultura
Codice EAN: 9788842822592
Prezzo di copertina: € 24,00

F - Tornano gli Herbadelici

HERBADELICI: IN ARRIVO IL NUOVO SINGOLO!




Si intitolerà “F” il nuovo brano che sancisce ufficialmente il ritorno sulla scena della longeva Funky band milanese.


Mancano ormai solo pochi giorni al lancio di “F”, il nuovo singolo e video dei lombardi HERBADELICI, che dopo Dinastia Funk e Hlappiami, tornano in studio per sfornare una nuova “bomba” all’insegna del groove.

Il gruppo, nato nel ’06, dopo un breve periodo di pausa è tornato più carico che mai e con una formazione ampliata, pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua storia dopo il successo di Milano non piange, l.p. d’esordio datato ’10.

Nell’attesa di questa chicca, noi ci gustiamo il loro primo video ufficiale, mentre loro proseguono l’incessante attività live! Ecco le prossime date del tour:

20/05 FESTA DELLA MUSICA - PIEVE EMANUELE (MI)
26/05 UNA FINESTRA SUL MONDO - DERGANO (MI)
09/06 GARDEN MUSIC FESTIVAL – AOSTA W/ LO STATO SOCIALE
11/06 CASCINA SANT’AMBROGIO IN FESTA - MILANO




Dinastia Funk (official video)

HERBADELICI




Ufficio stampa:

DIG UP AGENCY

Tramonti di mezzanotte di Aristide Capuzzo

Tramonti di mezzanotte è un racconto lungo di Aristide Capuzzo, uscito in ebook per i tipi di Delos Digital, nella collana Horror Story diretta dallo scrittore Luigi Boccia.

Jacob Red eredita dallo zio Trevor, morto suicida, un piccolo conto in banca, una casa modesta e tutto quello che c'è al suo interno.
Jacob si libera di tutti gli oggetti donandoli a un orfanotrofio, ma conserva per sé un quadro: Tramonti di mezzanotte dipinto dal pittore maledetto Robert Ruff.
Il quadro esercita un'influenza negativa prima su suo figlio Alex che sente delle voci provenire dal quadro (sono le stesse voci che hanno spinto Trevor al suicidio) e poi su Jacob stesso.
L'uomo è ossessionato dal quadro al punto di subire una trasformazione radicale: trascura il lavoro e passa il tempo nel suo studio fumando, bevendo e osservando Tramonti di mezzanotte.
La moglie, Karen, allontanatasi da casa, chiede al loro amico Anthony di aiutarli, ma ciò che trova questi in casa di Jacob è quanto meno sorprendente.
L'inizio del racconto è visionario e adrenalinico, poi si stempera intelligentemente nella tranquillità che precede la tempesta. Quello che manca, e che avrei voluto leggere, è la descrizione graduale della trasformazione di Jacob, che viene, invece, presentato subito in una condizione animalesca, senza che il suo cambiamento venga raccontato.
La storia è comunque inquietante e angosciante.
Lo stile di Aristide Capuzzo è semplice, sintetico ed efficace.

L'AUTORE

Nato in provincia di Rovigo nel 1984, Aristide Capuzzo viene segnalato per la prima volta nel concorso letterario Intrecci Contemporanei (2009). Ha pubblicato racconti brevi nelle antologie Non proprio così (2011) e Da quanto tempo mi trovo qui (2013) della Giulio Perrone Editore. Secondo classificato ad Alexandria Scriptori Festival (2013) e collaboratore di diversi quotidiani online. Scrive e vive di horror.

Tramonti di mezzanotte
Autore: Aristide Capuzzo
Editore: Delos Digital
Collana: Horror Story n. 11
Prezzo Ebook: € 1,99

a cura di Luca Bonatesta
(lucabonatesta71@gmail.com)

La trilogia di Guido Buzzelli

La Redazione Ghost segnala La trilogia di Guido Buzzelli, pubblicato da Coconino Press-Fandango editore.

Tragicomico e profondo, autore di storie fantastiche e visionarie pervase da un’amarissima vena di satira sociale, ferocemente critico verso il potere e la società dei consumi, Guido Buzzelli (1927-1992) dominò la scena degli anni ’60 e ’70. Lo chiamavano “il Goya del fumetto” e “il Michelangelo dei mostri”. Fu precursore del moderno graphic novel con il lungo racconto La rivolta dei racchi, pubblicato direttamente in volume nel 1967 come “Almanacco di Lucca Comics”. Oggi Buzzelli torna con tre storie in un prestigioso volume deluxe, con un suo dipinto inedito in copertina. Introduzione di Igort.
La trilogia propone i capolavori di un grande autore da riscoprire. La rivolta dei racchi è la cronaca grottesca e tragicomica di una rivoluzione fallita e tradita (nello stesso anno 1967 usciva a puntate su rivista “Una ballata del mare salato” di Hugo Pratt). I labirinti (1970) narra in chiave fantascientifica di un mondo post-catastrofe dove gli scienziati compiono atroci esperimenti. E Zil Zelub (1972), anagramma del cognome di Buzzelli stesso, è la surreale avventura di un uomo qualunque che va letteralmente in pezzi.

L'AUTORE

Guido Buzzelli (1927-1992) nacque a Roma. Figlio d'arte, iniziò prima come pittore per dedicarsi poi ai fumetti, entrando nello studio di Rino Albertarelli. Dal fumetto avventuroso per ragazzi passò, negli anni sessanta, al proprio personale fumetto d'autore con La rivolta dei racchi a cui seguirono La guerra videologica, L'agnone, Zil Zelub e numerose altre opere. Ebbe successo prima in Francia, dove fu pubblicato, tra le altre, dalle riviste L'echo de savanes e Metal Hurlant e poi in Italia, dove pubblicò, tra gli altri, su Alter-Alter, L'eternauta e Comic Art.
Negli ultimi anni della sua vita si riavvicinò al fumetto avventuroso, nel quale aveva fatto delle occasionali sortite con L'uomo del Bengala e Nevada Hill, disegnando una storia di Tex Willer, che l'editore Sergio Bonelli commissionò e poi mise da parte per via della particolare interpretazione grafica del personaggio. Infine la storia fu pubblicata in un volume estivo formato gigante, inaugurando così la tradizione degli Speciali Tex, altrimenti detti texoni, volumi più grandi del formato bonellide, che ospitano ogni volta un disegnatore diverso, spesso esterno al mondo di Tex.

La trilogia
Autore: Guido Buzzelli
Editore: Coconino Press-Fandango
Codice ISBN: 9788876182648
Prezzo di copertina: € 24,00

Stefano Ventruto: musica e psicoterapia

IL XXI Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicopatologia SOPSI-Roma 22-25 Febbraio 2017 è stato un successo: enorme affluenza di gente nel corso del Congresso e professionisti del settore Psicopatologia, italiani e stranieri, che si sono alternati con interventi sul tema Progetto Promozione 20.20-Psicopatologia: Cambiamenti, Confini, Limiti. Il Congresso si è tenuto a Roma dal 22 al 25 febbraio 2017 presso il Rome Cavalieri Congress Center. Nel corso del XXI Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicopatologia SOPSI 2017, il Comitato Scientifico SOPSI ha riservato uno spazio al Simposio-Sessione Musicoterapia dal titolo “Musica ed Emozioni: Psicopatologia ed intersoggettività nella riabilitazione con forme musicali innovative”, nel quale è intervenuto, nel ruolo di relatore, anche il brindisino Stefano Ventruto, Dottore in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica & Psicosociale, Musicoterapeuta, Musicista e Cantautore, il quale ha presentato e commentato ai presenti, tramite una relazione dal Titolo “Music Hospital: ascolto e analisi della canzone d’autore in un servizio di psichiatria”, i risultati positivi, conseguiti nel corso degli anni nella sperimentazione clinica, attraverso l’attività di Musicoterapia di gruppo che svolge nel Servizio Psichiatrico Universitario Diagnosi & Cura-l’Aquila, nell'ospedale San Salvatore, in stretta collaborazione con il Direttore del Reparto SPUDC-l’Aquila, Prof. Alessandro Rossi (professore ordinario di Psichiatria).
Nel corso del Simposio-Sessione Musicoterapia si sono alternati, con Ventruto, interventi di altri professionisti che lavorano nel settore Musicoterapia, i quali hanno descritto le loro qualitative attività di Musicoterapia applicate in strutture ad indirizzo psichiatrico e ubicate a Roma e Napoli. I titoli dei loro interventi sono stati: -“Psicopatologia e intersoggettività”-Chieti -“La comunicazione profonda in Musicoterapia-Esperienze con pazienti psicotici gravi”-Napoli –SUN(Seconda Universita’ di Napoli) TSO -“Interazioni ed emozioni nelle forme musicali innovative”-Roma-Policlinico Tor Vergata U.O.C. Psichiatria-Psicologia Clinica-Dipartimento di Neuroscienze.
L’attività di Musicoterapia di Ventruto “Music Hospital: ascolto e analisi della canzone d’autore in un servizio di psichiatria” è un intervento razionale e delicato, rivolto agli utenti ricoverati nel reparto SPUDC-l’Aquila che, tra i vari scopi, ha anche quello di ridurre il livello di Stress associato alla condizione di degenza (Ricovero) e di migliorare l’Emotività (Emozioni-Umore-Sentimenti) dei pazienti partecipanti all’attività di Musicoterapia di gruppo, utilizzando l’ascolto e l’analisi delle Canzoni dei grandi artisti Italiani e Stranieri (Lucio Battisti,Fabrizio De André, Vasco Rossi, Franco Battiato, Francesco De Gregori, Edoardo Bennato, Lucio Dalla, Pink Floyd, The Beatles, Rolling Stones, Bob Dylan, Robert Johnson, Led Zeppelin ecc), e l’ascolto e l’analisi dei brani composti da Ventruto che trattano temi sociali strettamente legati alla Salute Mentale (Vedi Questa Vita è Mia (che è stato Spot ACI Nazionale per la Sicurezza Stradale), Un Pregiudizio-Ventruto feat Gang o Un mondo accessibile Ventruto feat Modena City Ramblers).

Non a caso un nuovo brano inedito di Ventruto, interpretato dal Musicoterapeuta-Cantautore Ventruto con i Modena City Ramblers e Gang, è ispirato ad un pensiero del Prof Alessandro Rossi che, nel corso di un Congresso, ha sottolineato l’importanza della Resilienza e delle modalità di Coping-Stress per fronteggiare anche il disagio psicofisico conseguente alla precarietà lavorativa di questo periodo storico. Un brano inedito, nel quale artisti storici del panorama musicale Nazionale, come Modena City Ramblers e Gang, sostengono il messaggio divulgato da un professionista del settore Salute Mentale. Il brano inedito ha un contratto in esclusiva con la Major Universal Music Publishing Ricordi e con i co Editori Latlantide e Davvero Comunicazione e sarà pubblicato prossimamente.

A cura della Redazione Ghost

Guardiani della Galassia Vol. 2 di James Gunn

Assoldati dai Sovereign ma poi inseguiti da questi per aver rubato delle preziose batterie, i Guardiani della Galassia vengono aiutati da un essere misterioso che li conduce sul proprio pianeta. Egli si rivela a Star-Lord come Ego, il padre che da tanto tempo sta cercando. L’essere però nasconde un segreto ed è mosso da un senso d’onnipotenza alquanto minaccioso.
Il cinema americano di genere (aggiunta forse inutile: tutto il cinema ormai è di genere) produce molto, si sa. Però (parere personale), non produce granché di buono. Il quale, comunque, comprende senza dubbio i film di James Gunn. Con pochi titoli all'attivo (Slither, notevole horror del 2006, è il primo lungometraggio), il regista di St. Louis si è guadagnato una certa considerazione presso gli appassionati che non si fermano alle apparenze e preferiscono la sostanza. Gunn non sembra infatti appartenere alla sempre più folta schiera di cineasti animati da buoni propositi che poi, nella maggior parte dei casi, si rivelano pretenziosi e/o inconcludenti. Senza farci trascinare da facili entusiasmi, bisogna però rilevare che un pregio di Gunn sono senza dubbio le intenzioni oneste. Lo aveva lasciato intuire con Guardiani della Galassia (Guardians of the Galaxy, 2014), lo conferma con questo Guardiani della Galassia Vol. 2 (Guardians of the Galaxy vol. 2). Se film fantasy d’avventura dev’essere, che sia almeno duro e puro: pare il suo motto. Proposito tutt’altro che facile da mettere in pratica, tanto è vero che pochi ci sono riusciti in anni recenti e meno che mai nei film dell’Universo Marvel. Gli autori che lo approcciano sono ovviamente costretti a rispettare una serie di convenzioni narrative ed espressive: dagli spesso complicati rapporti familiari a un a volte fastidiosa e paradossale rincorsa dell’effetto speciale ultrarealistico. Pagato lo scotto necessario, Gunn può dare libero sfogo al proprio talento. Se Guardiani della Galassia, pur girato con una compattezza e una coerenza rare nel cinema (vogliamo definirlo d’evasione?) contemporaneo, guardava ancora un po’ troppo ai classici del fantastico (da Guerre stellari a Blade Runner), Vol. 2 si esalta nel battere percorsi magari non inesplorati (difficile ormai riuscire a proporre qualcosa di completamente nuovo) ma con un piglio e una vivacità d’invenzione che lo rendono di ben altra levatura rispetto a produzioni analoghe. Gunn oltretutto non disdegna digressioni e tocchi visionari che sfiorano volutamente il kitsch; attraverso i quali, inaspettatamente, invece di irritare o provocare crisi di rigetto, riesce a rendere il film quasi estremo e teorico pur nella piacevolezza di quella che una volta veniva definita confezione. Anche grazie a una sana e azzeccata ironia che fa tabula rasa di ogni seriosità, purtroppo sempre in agguato e letale se non la si maneggia con cura. 
  
Giudizio: ***
  

  • Titolo: Guardiani della Galassia Vol. 2
  • Regia: James Gunn
  • Sceneggiatura: J. Gunn
  • Fotografia: Henry Braham
  • Montaggio: Fred Raskin, Craig Wood
  • Musiche: Tyler Bates
  • Scenografia: Scott Chambliss
  • Produzione: Kevin Feige per Marvel Studios
  • Anno: 2017
  • Paese di produzione: Stati Uniti d’America
  • Durata: 136’
  • Cast: Chriss Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Michael Rooker, Kurt Russell, Karen Gillan, Sean GUnn, Sylvester Stallone.
(a cura di Roberto Frini)

Il sugo della vita di Piero Camporesi

La Redazione Ghost segnala Il sugo della vita - Simbolismo e magia del sangue di Piero Camporesi, pubblicato da Il Saggiatore.

Il Saggiatore continua la ripubblicazione del corpus delle opere di Camporesi – avviato con Il pane selvaggio e proseguito con Le belle contrade – e rende al pubblico quest’altra magnifica tavola dell’opera omnia in cui il grande antropologo ha ritratto l’umanità nella transizione dal pre-moderno al contemporaneo.
È nel sangue, sul filo rosso fra puro e impuro, che si rappresenta l’inesausto dramma tra sacro e profano, tra storia del divino e storia di quell’umano che dell’umanità vuol disfarsi. Ne Il sugo della vita, proposto con una prefazione inedita di Michel Pastoreau, Camporesi prende in carico la narrazione di questa storia: con maestria racconta la potente carica metaforica del sangue che, rosso e dolciastro, cola sull’immaginario prescientifico a coagulare simboli ora terrifici ora salvifici, connessi alla dissoluzione e alla morte o alla rigenerazione e alla vita. L’autore ricostruisce le rappresentazioni del sangue nelle società moderne, dipanando un fitto intreccio di riti e ossessioni, tabù, pregiudizi e credenze. Sul filo del sangue – simbolo di orribili violenze, ma anche di purificazione e redenzione –, rappresenta la storia del divino e dell’umano, esplorando i meandri di un immaginario collettivo misterioso e notturno. Fra queste pagine compaiono streghe e vampiri, martiri, medici, fisici, alchimisti e filosofi: ricorrendo a un’ampia campitura di fonti letterarie, Camporesi indaga gli aspetti meno noti delle culture popolari e, con la consueta inventività di scrittura, traccia un nuovo grande capitolo di storia dell’antropologia.
Così il sangue di Cristo acquista la preziosità taumaturgica di un magico unguento che annichilisce i miasmi della malignità: il più squisito distillato, uscito non dalla bottega di un qualsiasi speziale ma dalla grotta meravigliosa del costato del Protomedico che ha sconfitto la morte. Viceversa, per strada le compagnie dei flagellanti si autopuniscono ferocemente salassandosi a staffilate: carnevali di afflizione, riti di violenza sacra, esorcismi collettivi per neutralizzare l’empietà che irrora il tessuto sociale. Poi l’antico enigma del sangue si è dissolto; la società postindustriale – asettica, anemica, emofobica – effonde solo il sangue altrui, nelle fiumane cruente della guerra.

L'AUTORE

Piero Camporesi (Forlì 1926 - Bologna 1997) è stato un filologo, storico e antropologo italiano.
Ha insegnato Letteratura italiana nella facoltà di Lettere dell’Università di Bologna.
Tra i saggisti italiani più conosciuti al mondo, i suoi libri sono stati tradotti nei principali paesi europei, negli Stati Uniti, in Brasile e in Giappone. Il Saggiatore ha pubblicato Il pane selvaggio (2016) e Le belle contrade (2016). E' stato il maggiore studioso italiano dei rapporti tra letterature, miti popolari e alimentazione. Ha ritrovato nel 1961 il Romitorio di Sant'Ida di Ludovico di Breme. Presso Garzanti ha pubblicato La casa dell'eternità (1987), Il brodo indiano (1990, 1998), Le officine dei sensi (1991), Le belle contrade (1992), La maschera di Bertoldo (1993), Le vie del latte (1993), Il palazzo e il cantimbanco (1994), La carne impassibile (1994), La terra e la luna (1995), Il governo del corpo (1995), Il sugo della vita (1997) e Camminare il mondo (1977).

Il sugo della vita
Autore: Piero Camporesi
Editore: Il Saggiatore
Codice EAN: 9788842823285
Prezzo di copertina: € 20,00

Atomic Mushroom - Il nuovo singolo degli Arnage

Il video di Atomic Mushroom presenta effetti visivi strabilianti che rapiscono l'attenzione di chi guarda il video: un tripudio di sinestesie, di scene inquiete mescolate a colori caldi ed intimisti. Atomic Mushroom è una canzone che offre sonorità poetiche e smaglianti, sonorità postrock che ricordano Boards of Canada e God Is an Astronaut. Atomic Mushroom è abbandono e rinascita attraverso l’arte.
Arnage è un progetto musicale nato nell'autunno del 2013 dall'incontro di 5 ragazzi provenienti da esperienze musicali molto differenti tra loro. Si intuisce subito la vena post rock ma anche quella elettronica dovuta alla propensione generale della band ed anche alle produzioni soliste del chitarrista con il suo progetto prettamente elettronico. Dalla quasi naturale fusione di queste diverse sonorità ne scaturisce un sound che alterna momenti bruschi a momenti dilatati, intimi, riflessivi. Tra non poche difficoltà e momenti di sconforto, tra cui l'uscita del tastierista prima e del batterista poi, la band ora propone Atomic Mushroom, precisa espressione del cambiamento delle dinamiche della band.
In questi anni gli Arnage si sono concentrati più sulla produzione di tracce e sui live che ad entrare in studio. Tra i tanti live alcuni per loro sono stati più importanti: Live Teatro Rossi di Pisa (Uffizi Pisani) dove gli Afterhours hanno girato il videoclip di Spreca una vita; Live Ex caserma liberata (Bari); 2 edizioni del Controfestival organizzato da Controradio dove la band ha riscosso ottimi consensi sul network durante la sua esibizione; Live Indian Bikers Foggia; Live Swamp Music Festival con arrivo in finale; Live Ex-Opera (Laboratorio Urbano) Cerignola.

Credits:
Artista: Arnage
Riprese drone: Marco Mancino, Anna Laura Gobbi
Riprese creazione opere: Stefano Cianci
Montaggio ed FX: Stefano “Steve” Ciriello
Artista opere: Pasquale Mansi
Location Videoclip: Diroccata San Giovanni in Fonte(Girato con Drone (MARLEN) IN 4K)
Produzione singolo/Drum mastering: Enzo Cannone/Nino Giannatempo
consulenza mastering: Paride Mazzone
post produzione: Enzo Cannone

Special Thanks: Mariella Castagnozzi – Giuseppe Santamaria (SINAPSI FILM / RADIOATTIVA) - Alessandro Palumbo (TAPE DI VOCE IN ATOMIC MUSHROOM) - Laboratorio sociale Resurb(per la registrazione)

Line up:
Alessio Giorgione: (Electric Guitar/Synth)
Marco Lenoci: (Electric Bass/Voice/ Synth/Drum Machine)
Francesco Pugliese: (Electric Guitar/Synth)

Weblinks: